Vettor Pisani. L’Eroe da camera tutte le parole dal silenzio di Duchamp al rumore di Beuys

30 - 31 marzo - 2, 6, 7, 9 aprile 1973

Galleria L'Attico


Invito: ill. Stampato: testo di Achille Bonito Oliva. Foto di Claudio Abate.

Bibliografia:
Risata d'artista, "Il Messaggero", Roma, 8 aprile 1973 [ritaglio stampa incompleto s. n.].
Maurizio Calvesi, Un discorso critico denso di suggestioni, "Corriere della Sera", Milano, 25 aprile 1973.
Ester Coen e Roberto G. Lambarelli (a cura di), L’Attico di Fabio Sargentini 1966 – 1978, in “Documenti per l'arte contemporanea/ L'idea italiana della pittura/ Testimoni e autori”, n. 6, Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, febbraio 1984, p. 21.
L’Attico 1957 – 1987. 30 anni di pittura, scultura, musica, danza, performance, video, catalogo della mostra, a cura di Fabio Sargentini, Roberto Lambarelli, Lucia Masina, Chiesa di San Nicolò, Spoleto, 1 luglio – 30 agosto 1987, pp. 178, 180.
Daniela Lancioni (a cura di), Roma in mostra 1970-1979. Materiali per la documentazione di mostre azioni performance dibattiti, Joyce & Co., Roma 1995, p. 61.
MACROradici del contemporaneo. L’Attico di Fabio Sargentini 1966 – 1978, catalogo della mostra, a cura di Luca Massimo Barbero, Francesca Pola, MACRO, Museo d’arte contemporanea Roma, Roma, 26 ottobre 2010 – 6 febbraio 2011, p. 245.
https://www.fabiosargentini.it/mostre/


Le figure di Beuys e di Duchamp, eroi e personaggi iniziatici, sono presentate in un contesto fitto di rimandi, nel quale la loro grandezza, simboleggiata soprattutto dal sapere alchemico e massonico, è ambiguamente rappresentata in contrasto con la mentalità  borghese o come sua suprema espressione. Nella stanza di fronte all’entrata è esposto il calco in gesso dorato di un seno femminile, munito di pugnale. Un uomo (Gianni Macchia) e una donna nudi lo indossano. Nella stanza attigua sono affrontati un ritratto fotografico di Duchamp e la foto della Gioconda. Una porta è murata, con mattoni e malta a vista (maestro muratore è una simbologia massonica). Al di là vi è una donna nuda, seduta su un tavolo. Suona piatti metallici, spaventando alcuni topi chiusi in un recinto.  La scena è visibile  dalla soglia di un ambiente, dove è affisso un cartello con la scritta: “Silenzio Marcel Duchamp”. Nell’altra ala della galleria è collocato un registratore che diffonde la risata di Beuys ed è esposto il manifesto con il ritratto dell’artista tedesco nell’atto di suonare i piatti (azione alla Kunsthalle di Kiel). In un altro ambiente un uccello morto giace a terra con accanto i colori della bandiera italiana.

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