Giulio Paolini. Vedo

20 gennaio - 7 febbraio 1970

Qui Arte Contemporanea Editalia


Catalogo: testi di Giulio Paolini e di Marisa Volpi Orlandini; elenco delle opere esposte; pieg. ill. Foto Agenzia Giornalistica Italia.
Bibliografia:
Daniela Lancioni (a cura di), Roma in mostra 1970-1979. Materiali per la documentazione di mostre azioni performance dibattiti, Joyce & Co., Roma 1995, p. 30.


Galleria aperta da Lidio Bozzini nel 1966 (via del Corso 525), associata alla casa editrice Editalia e alla rivista “Qui Arte Contemporanea”. Paolini espone sei lavori, tutti del 1969, incentrati sul tema della percezione visiva e mentale dell’opera d'arte. Io: frammento circolare di un foglio scritto a macchina, nel quale il pronome della prima persona singolare è l’unica parola leggibile. Il lavoro è posto sul muro ed introduce la mostra. Vedo: insieme di punti (matita su fogli di carta fissati alla parete) estesi su un’area corrispondente all’ampiezza del campo visivo dell’artista. La dea Iride: la figura disegnata sul muro con una matita multicolore, nell’atto di volare, mentre sorregge una tela vera. Una copia della luce: un punto di vernice fosforescente. Quattro immagni uguali: quattro tele di uguali dimensioni sono collocate ciascuna al centro di una delle quattro pareti di una stanza. Su ogni tela è riportata graficamente la sua stessa immagine inserita prospetticamente nell’ambiente che la accoglie. Elegia: frammento (da un calco di gesso) dell’occhio con il sopracciglio del David di Michelangelo, con una superficie specchiante al posto dell’iride.

 

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